Cassazione penale Sez. II sentenza n. 29534 del 10 luglio 2015

ECLI:IT:CASS:2015:29534PEN

Massima

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Il sequestro probatorio di beni deve essere adeguatamente motivato, indicando le specifiche finalità probatorie che lo giustificano, in conformità al principio di legalità e di proporzionalità delle misure cautelari reali. La mera mancanza o genericità della motivazione circa le esigenze probatorie che rendono necessario il sequestro determina l'illegittimità del provvedimento, con conseguente obbligo di restituzione dei beni all'avente diritto. Il vizio di motivazione, tuttavia, non può essere dedotto con il ricorso per cassazione avverso l'ordinanza di riesame, essendo ammissibile solo la deduzione di violazione di legge. Perché possa essere disposto il dissequestro, inoltre, non è necessario che vi sia una contestazione sulla proprietà dei beni, essendo sufficiente che il sequestro non sia più giustificato dalle esigenze probatorie che lo avevano originariamente determinato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FIANDANESE Franco - Presidente

Dott. MACCHIA Alberto - Consigliere

Dott. DAVIGO Piercamillo - Consigliere

Dott. VERGA Giovanna - rel. Consigliere

Dott. ALMA ((omissis)) - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

PROCURATORE DELLA REPUBBLICA PRESSO IL TRIBUNALE DI PALERMO;

nei confronti di:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso l'ordinanza n. 385/2014 TRIB. LIBERTA' di PALERMO, del 02/01/2015;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. VERGA GIOVANNA;

sentite le conclusioni del PG Dott. GALASSO Aurelio, che ha chiesto l'inammissibilita' del ricorso.

MOTIVI DELLA DECISIONE

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