Cassazione penale Sez. I sentenza n. 48537 del 28 novembre 2019

ECLI:IT:CASS:2019:48537PEN

Massima

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Il giudizio di pericolosità sociale di un soggetto sottoposto a misura di sicurezza della libertà vigilata può essere fondato su una pluralità di elementi concreti, quali la persistenza dello stato psicopatologico che ha determinato la commissione del reato, l'assenza di riferimenti socio-familiari e lavorativi, le precarie condizioni di salute incompatibili con una vita autonoma, nonché la mancata acquisizione di adeguate capacità di autocontrollo. Tali elementi, valutati nel loro complesso, possono giustificare il mantenimento della misura di sicurezza, anche oltre il termine inizialmente previsto, al fine di garantire un'approfondita valutazione personologica e la necessaria tutela della collettività, senza che ciò comporti uno snaturamento della natura non detentiva della libertà vigilata, ove siano comunque assicurati significativi spazi di libertà in ambiente esterno alla comunità terapeutica.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DI TOMASSI Mariastefani - Presidente

Dott. SIANI Vincenzo - Consigliere

Dott. APRILE Stefano - Consigliere

Dott. CAIRO Antonio - Consigliere

Dott. RENOLDI Carlo - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del Tribunale di sorveglianza di Bologna in data 19/2/2019;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal consigliere ((omissis));
letta la requisitoria del Pubblico ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dott. PICARDI Antonietta, che ha concluso chiedendo l'annullamento con rinvio dell'ordinanza impugnata.
RITENUTO IN FATTO
1. Prosciolto per totale infermita' di …

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