Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La localizzazione di un impianto di trattamento rifiuti, anche se classificato come industria insalubre di prima classe, non è aprioristicamente vietata in prossimità di centri abitati o in zone produttive, purché siano adottate adeguate misure e cautele tecniche idonee ad escludere qualsiasi rischio di compromissione della salute pubblica e dell'ambiente circostante. L'amministrazione competente, nell'ambito della propria discrezionalità tecnica, può autorizzare l'insediamento di tali impianti anche all'interno di zone destinate agli insediamenti produttivi, senza che ciò si ponga in contrasto con la normativa urbanistica ed edilizia, a condizione che sia garantita la compatibilità dell'attività con le caratteristiche naturali ed antropiche del contesto territoriale di riferimento. Il principio di precauzione non impone un divieto assoluto di localizzazione di attività produttive insalubri in prossimità di centri abitati, ma richiede la verifica, caso per caso, della sussistenza di adeguate misure di mitigazione e prevenzione dei rischi per la salute e l'ambiente.