Cassazione penale Sez. I sentenza n. 26178 del 5 luglio 2011

ECLI:IT:CASS:2011:26178PEN

Massima

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Il giudizio di pericolosità sociale ai fini dell'applicazione di una misura di prevenzione personale non può fondarsi su mere congetture o sospetti, ma richiede una valutazione da parte del giudice di elementi di fatto oggettivamente valutabili, dai quali possa desumersi, tenuto conto delle oggettive condotte di vita del proposto, la sua attuale pericolosità sociale secondo le categorie cui la normativa vigente riconduce l'applicabilità delle misure di prevenzione personali; il sindacato di legittimità del provvedimento che nega la sussistenza dei presupposti per l'applicazione della misura è limitato alla verifica della violazione di legge, senza poter sindacare la valutazione delle circostanze di fatto compiuta dal giudice di merito.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DI TOMASSI Mariastefan - Presidente

Dott. CAVALLO Aldo - Consigliere

Dott. CASSANO Margherita - Consigliere

Dott. CARTA Adriana - Consigliere

Dott. LA POSTA Lucia - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) MI. FA. N. IL (OMESSO) C/;

2) VE. AN. N. IL (OMESSO) C/;

avverso il decreto n. 15/2009 CORTE APPELLO di TORINO, del 23/12/2009;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. LUCIA LA POSTA;

lette le conclusioni del PG Dott. Stabile che ha domandato rigettarsi il ricorso.

RITENUTO IN FATTO

1. Con decreto In data 23.12.2009 la Corte di appello di Torino riformava il provvedimento con i…

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