Il provvedimento amministrativo di approvazione di un piano integrato di intervento che prevede la trasformazione urbanistica di un'area sottoposta a vincolo paesaggistico è illegittimo per violazione dell'art. 16, comma 3, della legge urbanistica n. 1150/1942, in quanto il piano deve essere preventivamente sottoposto al parere della competente Soprintendenza, a tutela del paesaggio e dei beni culturali, anche quando si tratti di piani attuativi diversi dal piano particolareggiato, come nel caso dei programmi integrati di intervento, in quanto tali strumenti urbanistici, pur presentando caratteristiche di specialità, condividono la medesima ratio e natura di regolamentazione della gestione dell'attività di trasformazione del territorio. La mancata acquisizione del parere preventivo della Soprintendenza, organo statale preposto alla tutela del paesaggio, determina l'illegittimità del provvedimento di approvazione del piano, a prescindere dalla successiva acquisizione del parere in sede di rilascio dei singoli titoli edilizi, in quanto la norma richiede che il parere sia acquisito in una fase antecedente all'approvazione del piano, al fine di consentire una valutazione complessiva dell'impatto paesaggistico dell'intervento. Né la successiva approvazione del Codice dei beni culturali e del paesaggio, né la normativa regionale lombarda, hanno implicitamente abrogato o derogato a tale previsione della legge urbanistica, in quanto la tutela del paesaggio è materia riservata alla competenza legislativa dello Stato, che può essere integrata ma non derogata dalla legislazione regionale. Pertanto, il mancato rispetto di tale prescrizione determina l'illegittimità del provvedimento di approvazione del piano integrato di intervento.