Cassazione penale Sez. V sentenza n. 29546 del 20 luglio 2007

ECLI:IT:CASS:2007:29546PEN

Massima

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La dichiarazione mendace di non aver riportato condanne penali, anche se il reato risulta estinto per decorso del tempo, integra il delitto di falso ideologico, in quanto la falsità riguarda l'attestazione di un fatto giuridico (la pronuncia della sentenza) e non la mera esistenza del reato. Il principio di diritto è che la partecipazione a una gara d'appalto richiede la veridicità della dichiarazione relativa all'assenza di precedenti penali, a prescindere dalla successiva estinzione del reato, in quanto tale dichiarazione attiene all'accertamento dei requisiti soggettivi dell'impresa concorrente, la cui falsità integra il delitto di falso ideologico commesso da chi ne ha reso la dichiarazione, indipendentemente dalla legittimazione a partecipare alla gara. La massima si fonda sulla considerazione che la dichiarazione mendace, anche se relativa a un reato estinto, impedisce all'amministrazione di effettuare correttamente la valutazione dei requisiti di partecipazione dell'impresa, realizzando così una condotta fraudolenta che integra il delitto di falso ideologico, a tutela dell'affidamento e della trasparenza delle procedure di gara. Pertanto, il principio di diritto affermato dalla Corte di Cassazione è che la dichiarazione falsa relativa all'assenza di precedenti penali, anche se il reato risulta estinto, costituisce reato di falso ideologico, in quanto attiene all'accertamento dei requisiti soggettivi dell'impresa concorrente, la cui veridicità è essenziale per la legittimità della partecipazione alla gara d'appalto.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. COLONNESE Andrea - Presidente

Dott. AMATO Alfonso - Consigliere

Dott. NAPPI Aniello - Consigliere

Dott. SCALERA Vito - Consigliere

Dott. DIDONE Antonio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

Ca. Ro. Gi. , n. a (OMESSO);

avverso la sentenza della Corte d'appello di Palermo depositata il 10 luglio 2006;

Sentita la relazione svolta dal Consigliere Dott. ((omissis));

Udite le conclusioni del P.M. Dott. IACOVIELLO ((omissis)) che ha chiesto l'inammissibilita' del ricorso;

udito il difensore avv. GULLO Antonino.

MOTIVI DELLA DECISIONE

Con la sentenza impugnata la Corte d'appell…

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