Il Tribunale Amministrativo Regionale, nell'esaminare il ricorso proposto dalla società Autodemolizioni -OMISSIS- S.r.l. contro il provvedimento dell'Assessorato Territorio e Ambiente della Regione Siciliana che aveva assoggettato l'intero impianto di proprietà della ricorrente alla procedura di Valutazione di Impatto Ambientale, ha affermato i seguenti principi di diritto: 1. La procedura di verifica di assoggettabilità a VIA prevista dall'art. 19 del D.Lgs. n. 152/2006 può essere attivata anche per l'intero impianto già autorizzato, e non solo per le modifiche o estensioni dello stesso, qualora tali modifiche o estensioni possano avere notevoli ripercussioni negative sull'ambiente. Ciò in quanto la sottoposizione di modifiche od estensioni di progetti alla procedura di VIA si spiega solo se il progetto modificato od esteso sia, a sua volta, ancora da sottoporre a VIA. 2. Tuttavia, l'impianto in questione, avendo una superficie inferiore ad un ettaro, rientra nell'esenzione prevista dal punto 8, lettera c), della parte seconda, allegato IV del D.Lgs. n. 152/2006 e, pertanto, non doveva essere assoggettato alla verifica di assoggettabilità a VIA. 3. Le operazioni di messa in riserva (R13) e di deposito preliminare (D15) per i rifiuti non pericolosi, non essendo espressamente elencate tra le opere e le attività da sottoporre ad assoggettabilità a VIA o a VIA nell'allegato III e IV della parte II del D.Lgs. n. 152/2006, non possono essere assoggettate a tali procedure. 4. I vincoli di localizzazione dell'impianto, derivanti da una successiva pianificazione regionale, non possono trovare applicazione retroattiva rispetto all'originaria autorizzazione dell'impianto, in quanto ciò comporterebbe un eccessivo sacrificio dell'iniziativa economica privata, in assenza di un ragionevole bilanciamento con l'interesse alla tutela ambientale.