Tribunale Amministrativo Regionale Toscana - Firenze sentenza n. 500 del 2020

ECLI:IT:TARTOS:2020:500SENT

Massima

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Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Toscana, nell'esercizio della propria funzione di sindacato giurisdizionale sull'attività amministrativa, ha stabilito i seguenti principi di diritto: 1. L'art. 52, comma 1-ter, del d.lgs. n. 42/2004, che impone l'intesa tra Ministero, Regione e Comune per il riesame e la revoca di autorizzazioni e concessioni di suolo pubblico incompatibili con le esigenze di tutela e valorizzazione dei beni culturali, non trova applicazione nel caso di adozione di nuove disposizioni regolamentari volte a disciplinare il rilascio di concessioni di suolo pubblico per la somministrazione di alimenti e bevande, in quanto tale norma è finalizzata a regolare i procedimenti di revoca e non quelli di rilascio di nuovi titoli. 2. L'art. 42-bis della L.R. Toscana n. 28/2005, che prevede la necessità di concertazione con le associazioni di categoria per la definizione da parte dei Comuni dei requisiti degli esercizi di somministrazione, non trova applicazione nella fattispecie, in quanto tale norma è volta a disciplinare l'attività programmatoria comunale in materia di localizzazione e requisiti degli esercizi, mentre non riguarda la materia delle concessioni di suolo pubblico per la somministrazione all'aperto, oggetto del contendere. 3. L'Amministrazione comunale, nel disciplinare le modalità di occupazione di suolo pubblico per la somministrazione di alimenti e bevande, è tenuta a motivare adeguatamente le proprie scelte di bilanciamento tra l'interesse pubblico alla fruizione visiva dei monumenti e beni culturali e l'interesse degli esercenti all'esercizio della propria attività, senza che ciò comporti un sindacato di merito sulle valutazioni discrezionali dell'Amministrazione, salvo che non si ravvisino vizi di travisamento dei fatti o manifesta irragionevolezza. 4. È illegittima la previsione, contenuta nel Regolamento comunale, della nullità della domanda di concessione di suolo pubblico in caso di mancata presentazione di taluni documenti, in quanto in contrasto con il principio di soccorso istruttorio di cui all'art. 6, comma 1, lett. b), della legge n. 241/1990. 5. Le prescrizioni contenute nella concessione di suolo pubblico che limitano il numero massimo di persone che possono sostare contemporaneamente sull'occupazione e il numero massimo di persone per ogni tavolo sono legittime in quanto volte a tutelare esigenze di interesse generale, quali la fruizione del patrimonio storico-artistico e la prevenzione della saturazione dei luoghi maggiormente frequentati dai turisti, purché proporzionate e ragionevoli.

Sentenza completa

Pubblicato il 23/04/2020

N. 00500/2020 REG.PROV.COLL.

N. 00660/2018 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Toscana

(Sezione Seconda)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 660 del 2018, integrato da motivi aggiunti, proposto da
Frigest S.r.l., in persona del legale rappresentante pro tempore, rappresentata e difesa dall'avvocato Ugo Franceschetti, con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia e domicilio eletto presso il suo studio in Firenze, via Maggio 7;

contro

Comune di Firenze, in persona del Sindaco pro tempore, rappresentato e difeso dagli avvocati Gianna Rogai, Andrea Sansoni, con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia e domicilio eletto presso la sede dell’Avvocatura comunale in Firenze, Palazzo Vecchio, piazza Signoria;
Sopr…

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