Cassazione penale Sez. II sentenza n. 4172 del 31 gennaio 2020

ECLI:IT:CASS:2020:4172PEN

Massima

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Il metodo mafioso, quale aggravante del reato di violenza privata, ricorre quando l'azione delittuosa è commessa avvalendosi della forza di intimidazione del vincolo associativo e della condizione di assoggettamento e di omertà che ne deriva, in un contesto di pervasivo controllo del territorio e di condizionamento della popolazione locale da parte di un sodalizio criminoso di tipo mafioso, operante da anni nel territorio di riferimento e con a capo un soggetto riconosciuto come il promotore e il capo indiscusso dell'associazione. Ciò si evince dalla spendita del nome e del cognome degli appartenenti al sodalizio, che risulta idonea a suscitare nella vittima e nei terzi la percezione della pericolosità e della capacità di intimidazione del gruppo criminale, nonché dalla modalità plateale e aggressiva con cui vengono commessi gli atti di violenza, finalizzati a mantenere viva nella popolazione la percezione dell'esistenza e della pericolosità del sodalizio. Tali elementi, unitamente alla ricostruzione del contesto criminale di riferimento, desumibile anche da precedenti sentenze di condanna passate in giudicato, integrano la sussistenza dell'aggravante del metodo mafioso, a prescindere dalla effettiva conoscenza da parte della vittima della figura di vertice del sodalizio criminoso.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CERVADORO Mirella - Presidente

Dott. MANTOVANO Alfredo - Consigliere

Dott. ALMA ((omissis)) - Consigliere

Dott. BORSELLINO ((omissis)) - Consigliere

Dott. SARACO Antoni - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 19/07/2019 del TRIB. LIBERTA' di MILANO;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. ANTONIO SARACO;
sentito il PG Dott. ELISABETTA CENICCOLA, che ha concluso per il rigetto;
udito il difensore, che si e' riportato ai motivi e ha chiesto l'annullamento dell'ordinanza impugnata.
RITENUTO IN FATTO
1. Con ordinanza del 23/07/2019, il Tribunale di Milano in funzione di giudice dell'impugnazione cau…

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