Tribunale Amministrativo Regionale Sicilia - Palermo sentenza n. 2128 del 2017

ECLI:IT:TARPA:2017:2128SENT

Massima

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Il procedimento espropriativo, una volta avviato, deve essere concluso con l'adozione del decreto di esproprio, pena l'illiceità dell'occupazione del bene da parte dell'amministrazione. In assenza di tale provvedimento, il proprietario conserva il diritto di proprietà sul bene, con la conseguenza che l'amministrazione ha l'obbligo giuridico di restituire il terreno occupato, previa riduzione in pristino, ovvero di attivare il procedimento di acquisizione ex art. 42-bis del D.P.R. n. 327/2001, con il correlativo obbligo di risarcire il danno per l'occupazione illegittima. La mera occupazione e trasformazione del bene a fini di pubblica utilità, in assenza del decreto di esproprio, non determina l'acquisizione della proprietà in capo all'amministrazione, essendo il meccanismo della c.d. "occupazione acquisitiva" ormai ritenuto incompatibile con l'attuale assetto normativo della materia. Pertanto, la situazione di fatto concretizza un illecito permanente, che l'amministrazione ha l'obbligo giuridico di far cessare, attraverso la restituzione del bene al legittimo proprietario o l'attivazione del procedimento di acquisizione ex art. 42-bis, con il correlativo obbligo di risarcire il danno per l'occupazione illegittima, calcolato secondo i criteri indicati dalla legge. Qualora l'amministrazione opti per la restituzione del bene, essa dovrà comunque corrispondere il risarcimento del danno per il periodo di occupazione illegittima, detraendo quanto eventualmente già corrisposto a titolo di indennità di occupazione ed espropriazione. La procedura espropriativa non può che essere riferita alla particella catastalmente individuata, mentre per l'eventuale eccedenza rispetto a tale estensione, la controversia rientra nella giurisdizione del giudice ordinario.

Sentenza completa

Pubblicato il 05/09/2017

N. 02128/2017 REG.PROV.COLL.

N. 01852/2013 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Sicilia

(Sezione Terza)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 1852 del 2013, proposto da:
((omissis)), ((omissis)), ((omissis)) e ((omissis)), rappresentati e difesi dagli avvocati ((omissis)) e ((omissis)), con domicilio eletto presso lo studio ((omissis)) in Palermo, via G. Serpotta, 66;

contro

Provincia Regionale di Palermo, in persona del legale rappresentante p.t., rappresentata e difesa dagli avvocati ((omissis)) e ((omissis)), con domicilio eletto presso l’Ufficio Legale della Provincia in Palermo, via Maqueda, 100;
Comune di Bagheria, in persona del Sindaco p.t., rappresentato e difeso dall'avvocato ((omissis)), con domicilio eletto presso il suo stud…

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