Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 21775 del 17 maggio 2019

ECLI:IT:CASS:2019:21775PEN

Massima

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La consapevole partecipazione di un soggetto a condotte delittuose finalizzate ad agevolare gli interessi di un'associazione mafiosa, anche se non formalmente affiliato alla stessa, integra l'aggravante di cui all'art. 7 della L. n. 203 del 1991 (ora art. 416-bis.1 c.p.), purché emerga la sua consapevolezza di contribuire al rafforzamento del sodalizio criminoso e di trarre un vantaggio, anche indiretto, dal fatto criminoso. Tale aggravante sussiste anche quando il soggetto agisca mosso da un personale interesse di vendetta, qualora tale condotta si inserisca in un più ampio contesto di scontro tra famiglie mafiose per il controllo del territorio, di cui egli sia consapevole, e le sue azioni siano funzionali a favorire gli interessi dell'associazione criminale di riferimento, anche attraverso il coinvolgimento e il placet di esponenti della stessa. L'accertamento della ricorrenza di tale aggravante non richiede la prova di una formale affiliazione del soggetto all'associazione mafiosa, essendo sufficiente la dimostrazione della sua consapevole partecipazione a condotte delittuose finalizzate ad agevolare gli interessi del sodalizio criminoso, anche in assenza di una diretta e formale appartenenza allo stesso.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MOGINI Stefano - Presidente

Dott. CALVANESE Ersil - rel. Consigliere

Dott. DE AMICIS Gaetano - Consigliere

Dott. AMOROSO Riccardo - Consigliere

Dott. COSTANTINI Antonio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nata a (OMISSIS);
avverso la ordinanza del 13/12/2018 del Tribunale di Catanzaro;
visti gli atti, il provvedimento denunziato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere, Dott.ssa Ersilia Calvanese;
udite le richieste del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale, Dott.ssa Barberini Roberta Maria, che ha concluso chiedendo che il ricorso sia rigettato;
udito il difensore, avv. (OMISSIS), che hann…

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