Il decreto di archiviazione emesso dal giudice per le indagini preliminari è impugnabile in Cassazione dalla persona offesa solo nei limiti tassativamente previsti dall'art. 127, comma 5, c.p.p., ossia per violazione delle disposizioni concernenti l'intervento, l'assistenza e la rappresentanza della persona offesa nella procedura di archiviazione. Il sindacato della Corte di Cassazione è pertanto circoscritto alla verifica della regolarità formale del procedimento, senza possibilità di riesaminare nel merito le valutazioni compiute dal giudice di merito in ordine alla sussistenza degli elementi costitutivi del reato e alla rilevanza probatoria degli elementi acquisiti. Pertanto, il ricorso per cassazione proposto dalla persona offesa è inammissibile qualora si risolva in una mera critica della valutazione degli elementi di prova operata dal giudice dell'archiviazione, senza denunciare specifiche violazioni delle garanzie procedimentali previste a tutela della persona offesa. La declaratoria di inammissibilità del ricorso comporta la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una somma equitativamente fissata a favore della cassa delle ammende, in ragione dei motivi dedotti.