Cassazione penale Sez. V sentenza n. 3423 del 22 gennaio 2008

ECLI:IT:CASS:2008:3423PEN

Massima

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Il reato di associazione di tipo mafioso, di cui all'art. 416-bis c.p., richiede la prova dell'esistenza di un'organizzazione criminale caratterizzata da un metodo mafioso, ossia dalla forza di intimidazione derivante dal vincolo associativo e dalla conseguente condizione di assoggettamento e di omertà, nonché dalla capacità di commettere reati fine. Tali elementi devono essere dimostrati in modo certo e univoco, non essendo sufficiente la mera partecipazione dell'imputato all'associazione o la commissione di reati fine, in assenza di un quadro probatorio complessivo che consenta di ritenere provata l'esistenza del vincolo associativo connotato dal metodo mafioso. La valutazione delle dichiarazioni dei collaboratori di giustizia, quale principale fonte di prova, deve essere effettuata con particolare cautela, tenendo conto della credibilità soggettiva del dichiarante, della tempestività e coerenza delle sue dichiarazioni, nonché della presenza di riscontri esterni individualizzanti, al fine di evitare che la prova si fondi esclusivamente su una chiamata in correità non sufficientemente corroborata. Ove il giudizio di primo grado abbia portato alla condanna per il reato di cui all'art. 416-bis c.p. di alcuni imputati, mentre altri siano stati assolti, e l'esito del giudizio nei confronti di altri coimputati non sia ancora definito, ciò può costituire un elemento di valutazione che incide sulla tenuta complessiva dell'ipotesi accusatoria, rendendo necessario un attento riesame della sussistenza degli elementi costitutivi del reato di associazione mafiosa.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CALABRESE Renato Luigi - Presidente

Dott. MARASCA Gennaro - Consigliere

Dott. OLDI Paolo - Consigliere

Dott. DI TOMASSI Mariastefania - Consigliere

Dott. BONITO Francesco Maria - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

Procuratore generale presso la Corte d'appello di Bari nei confronti di:

VA.Gi., nato il (OMESSO);

MA.Gi., nato il (OMESSO);

SI.Ra., nato il (OMESSO);

CA.Ni., nato il (OMESSO);

M.D., nato il (OMESSO);

nonche' sui ricorsi proposti nell'interesse di:

TA.Gi., nato il (OMESSO);

VA.Gi., sopra generalizzato;

avverso la …

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