Tribunale Amministrativo Regionale Lombardia - Brescia sentenza n. 891 del 2014

ECLI:IT:TARBS:2014:891SENT

Massima

Generata da Simpliciter
Il provvedimento di annullamento di un'autorizzazione paesaggistica è illegittimo qualora l'amministrazione non abbia esaminato la documentazione integrativa trasmessa dal privato in riscontro alla richiesta di integrazione, assumendo erroneamente che tale documentazione non fosse pervenuta. In tali casi, il difetto di istruttoria e di motivazione del provvedimento di annullamento comporta la sua illegittimità e conseguente annullamento, con condanna dell'amministrazione al pagamento delle spese di giudizio. Il principio di diritto che emerge dalla sentenza è che l'amministrazione, nell'esercizio dei propri poteri di controllo e vigilanza, è tenuta a valutare compiutamente la documentazione trasmessa dal privato in riscontro alle proprie richieste di integrazione, senza poter omettere tale valutazione assumendo erroneamente la mancata ricezione della documentazione stessa. Il mancato esame della documentazione integrativa trasmessa, con conseguente annullamento dell'autorizzazione già rilasciata, integra un vizio di difetto di istruttoria e di motivazione del provvedimento di annullamento, che comporta l'illegittimità di quest'ultimo e il suo conseguente annullamento da parte del giudice amministrativo. Tale principio si fonda sul rispetto dei canoni di correttezza e buona amministrazione, nonché sul diritto del privato a veder esaminata la documentazione da lui prodotta a supporto della propria istanza. L'annullamento del provvedimento di annullamento dell'autorizzazione paesaggistica determina la condanna dell'amministrazione al pagamento delle spese di giudizio in favore del ricorrente, in applicazione del principio della soccombenza.

Sentenza completa

N. 00239/2007
REG.RIC.

N. 00891/2014 REG.PROV.COLL.

N. 00239/2007 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Lombardia

sezione staccata di Brescia (Sezione Prima)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 239 del 2007, proposto da:
Polato Ottorino, rappresentato e difeso dall'avv. Alberto Luppi, con domicilio eletto presso Alberto Luppi in Brescia, via Solferino, 10;

contro

Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Soprintendenza ai Beni Ambientali e Architettonici di Brescia, rappresentati e difesi per legge dall'Avvocatura Distrettuale Stato, domiciliata in Brescia, via S. Caterina, 6;

nei confronti di

Comune di Manerba del Garda, rappresentato e difeso dall'avv. Giuseppe Onofri, con domicilio eletto presso Giuseppe Onofri in Brescia, via Fer…

Questo contenuto è riservato agli utenti registrati
Sentenze simili
Ricerca rapida tra milioni di sentenze
Trova facilmente ciò che stai cercando in pochi istanti. La nostra vasta banca dati è costantemente aggiornata e ti consente di effettuare ricerche veloci e precise.
Trova il riferimento esatto della sentenza
Addio a filtri di ricerca complicati e interfacce difficili da navigare. Utilizza una singola barra di ricerca per trovare precisamente ciò che ti serve all'interno delle sentenze.
Prova il potente motore semantico
La ricerca semantica tiene conto del significato implicito delle parole, del contesto e delle relazioni tra i concetti per fornire risultati più accurati e pertinenti.

Un nuovo modo di esercitare la professione

Offriamo agli avvocati gli strumenti più efficienti e a costi contenuti.