Cassazione civile Sez. III ordinanza n. 25282 del 14 dicembre 2010

ECLI:IT:CASS:2010:25282CIV

Massima

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Il ricorso per cassazione è inammissibile qualora i motivi non siano formulati in conformità ai requisiti di cui all'art. 366-bis c.p.c., in particolare per la mancata formulazione del quesito di diritto al termine di ciascun motivo, essendo tale requisito previsto a pena di inammissibilità e non suscettibile di essere interpretato in modo da consentirne l'implicita desumibilità dalla formulazione del motivo stesso. L'inosservanza di tale formalità, introdotta dal d.lgs. n. 40 del 2006, comporta l'inammissibilità del ricorso, a prescindere dalla fondatezza o meno dei motivi, in quanto la norma è volta a garantire la chiarezza e la precisione dell'impugnazione, consentendo alla Corte di Cassazione di individuare con immediatezza il thema decidendum. Tale principio si applica anche ai ricorsi proposti avverso sentenze pubblicate successivamente all'entrata in vigore della novella legislativa, indipendentemente dal momento di proposizione del gravame.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA CIVILE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FINOCCHIARO Mario - Presidente

Dott. MASSERA Maurizio - Consigliere

Dott. SEGRETO Antonio - Consigliere

Dott. VIVALDI Roberta - Consigliere

Dott. SCARANO ((omissis)) - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

ORDINANZA

sul ricorso 27975/2009 proposto da:

BI. PA. (OMESSO), elettivamente domiciliata in ROMA, VIA ALTINO 8, presso lo studio dell'avvocato CEDRONE FRANCESCO, rappresentata e difesa dall'avvocato PAPA ((omissis)), giusta procura speciale a margine del ricorso;

- ricorrente -

contro

COMUNE di ALATRI;

- intimato -

avverso la sentenza n. 4314/2008 della CORTE D'APPELLO di ROMA del 7.3.08, depositata il 27/10/2008;

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