Cassazione penale Sez. II sentenza n. 54718 del 23 dicembre 2016

ECLI:IT:CASS:2016:54718PEN

Massima

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La minaccia, anche implicita o larvata, che annulla o limita la libertà di autodeterminazione della vittima, integra l'elemento materiale del reato di estorsione, a prescindere dalla finalità perseguita dall'agente (ad esempio, procurarsi denaro per pagare le spese legali) e dalla modalità con cui la richiesta è stata formulata (in modo gentile o cortese). L'aggravante dell'utilizzo del metodo mafioso sussiste quando la richiesta estorsiva è percepita dalla vittima come proveniente da un soggetto appartenente a un'organizzazione criminale, a prescindere da una esplicita evocazione dell'associazione da parte dell'agente. La prova dell'appartenenza dell'agente all'associazione mafiosa può desumersi da un complesso di indizi gravi, precisi e concordanti, come le modalità di commissione dei reati, i rapporti con esponenti della criminalità organizzata, i comportamenti tipici dei mafiosi, senza che sia necessaria la dimostrazione di una struttura associativa rigidamente organizzata o della disponibilità di armi da parte dell'associazione. Anche il reato di associazione finalizzata al traffico di stupefacenti può essere provato sulla base di un quadro indiziario grave, preciso e concordante, senza che sia necessario dimostrare la disponibilità effettiva di ingenti quantitativi di droga da parte dell'associazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FIANDANESE Franco - Presidente

Dott. RAGO Geppi - rel. Consigliere

Dott. AGOSTINACCHIO Luigi - Consigliere

Dott. PARDO Ignazio - Consigliere

Dott. DI PISA Fabio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
1. (OMISSIS), nato il (OMISSIS);
2. (OMISSIS), nato il (OMISSIS);
contro l'ordinanza del 17/06/2016 del Tribunale del riesame di Messina;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. G. Rago;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dr. ((omissis)), che ha concluso chiedendo l'inammissibilita'.
RITENUTO IN FATTO
1. Con ordinanza del 17/06/2016, il Tribunale del riesame di Messina co…

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