Cassazione penale Sez. V sentenza n. 5241 del 3 febbraio 2014

ECLI:IT:CASS:2014:5241PEN

Massima

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Il falso in dichiarazioni sull'identità personale è configurabile anche qualora l'imputato abbia fornito generalità false in un momento diverso da quello contestato nel capo di imputazione, purché tale circostanza risulti provata in modo certo dagli atti processuali. Tuttavia, in presenza di un fondato dubbio sulla data in cui l'imputato abbia effettivamente dichiarato false generalità, deve trovare applicazione il principio del favor rei, con conseguente calcolo della prescrizione a partire dalla data più favorevole all'imputato. La sopravvenuta prescrizione del reato, unitamente alla rilevata contraddittorietà della motivazione in ordine all'affermazione di responsabilità dell'imputato, comporta l'annullamento senza rinvio della sentenza di condanna, senza possibilità per il giudice di esaminare gli altri motivi di ricorso, in applicazione del principio di cui all'art. 129 c.p.p.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BEVERE Antonio - Presidente

Dott. LAPALORCIA Grazia - Consigliere

Dott. BRUNO Paolo A - Consigliere

Dott. VESSICHELLI Maria - Consigliere

Dott. DEMARCHI ALBENGO P. - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 6239/2009 CORTE APPELLO di MILANO, del 08/02/2013;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 22/11/2013 la relazione fatta dal Consigliere Dott. PAOLO GIOVANNI DEMARCHI ALBENGO;

Il Procuratore generale della Corte di cassazione, Dr. Galasso Aurelio, ha concluso chiedendo il rigetto del ricorso;

Per il ricorrente e' presente l'Avvocato (OMISSIS) (uff.), il quale chie…

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