Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 5320 del 11 febbraio 2011

ECLI:IT:CASS:2011:5320PEN

Massima

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Il diritto di difesa, riconosciuto dall'ordinamento come inviolabile in ogni stato e grado del procedimento, non può essere esercitato in modo abnorme e illegittimo, travalicando i suoi limiti interni ed esterni. Pertanto, la presentazione di una denuncia calunniosa contro i propri accusatori, al di fuori del procedimento penale a proprio carico, non rientra nell'esercizio legittimo del diritto di difesa e non può essere scriminata ai sensi dell'art. 51 c.p. Tale condotta, infatti, viola sia i limiti interni del diritto, in quanto non costituisce un corretto utilizzo delle facoltà processuali riconosciute per la propria difesa, sia i limiti esterni, in quanto mette in pericolo beni giuridici parimenti tutelati, quali la retta amministrazione della giustizia e la libertà e l'onore degli incolpati. Conseguentemente, l'imputato che presenti una denuncia calunniosa contro i propri accusatori, al di fuori del procedimento penale a proprio carico, non può invocare la scriminante dell'esercizio del diritto di difesa di cui all'art. 51 c.p. e deve essere ritenuto penalmente responsabile per il reato di calunnia.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GARRIBBA Tito - Presidente

Dott. MILO Nicola - Consigliere

Dott. IPPOLITO Francesco - Consigliere

Dott. PAOLONI Giacomo - Consigliere

Dott. CALVANESE Ersilia - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Trieste;

avverso la sentenza n. 63 emessa il 12 febbraio 2008 dal giudice dell'udienza preliminare del Tribunale di Trieste di non luogo a procedere contro:

CU. Va. ;

Udita la relazione svolta dal Cons. Dott. GARRIBBA Tito;

Udito il P.M., in persona del Sost. Procuratore Generale Dott. SELVAGGI Eugenio, che ha concluso per l'annullamento della sentenza con rinvio al Tribunale di Trieste.

MOTIVI DELLA DECI…

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