Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 32165 del 22 luglio 2015

ECLI:IT:CASS:2015:32165PEN

Massima

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Il concorso morale nel reato di resistenza a pubblico ufficiale può configurarsi anche in assenza di atti di violenza direttamente ascrivibili al singolo partecipante, qualora la sua condotta di adesione e partecipazione attiva all'azione collettiva di contrapposizione alle forze dell'ordine, svolta in modo programmato e plurifasico, abbia contribuito a rafforzare l'azione di resistenza e ad ostacolare l'intervento degli agenti, anche senza un obbligo giuridico di impedire le condotte più aggressive poste in essere dagli altri concorrenti. In tali casi, la mera presenza del soggetto nel gruppo di manifestanti, la sua posizione di rilievo all'interno del corteo, il ruolo di mediatore svolto e la mancata dissociazione dalle condotte violente, integrano gli elementi necessari per ritenere sussistente il concorso morale, in quanto la condotta del singolo, pur non essendo direttamente causativa degli atti di violenza, ha comunque contribuito a determinare l'evento, rafforzando l'azione di resistenza e ostacolando l'intervento delle forze dell'ordine. La valutazione della sussistenza del concorso morale deve essere effettuata sulla base di un'analisi complessiva della condotta del soggetto, senza che assuma rilievo il fatto che altri partecipi non siano stati sottoposti a misura cautelare, in quanto ciò che rileva è l'accertamento, con il grado di probabilità richiesto dalla fase, della responsabilità individuale del singolo per il reato contestato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. AGRO' Antonio - Presidente

Dott. ROTUNDO Vincenzo - Consigliere

Dott. PETRUZZELLIS Anna - rel. Consigliere

Dott. DI STEFANO Pierluigi - Consigliere

Dott. DE AMICIS Gaetano - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1. (OMISSIS), nato in (OMISSIS);

avverso l'ordinanza del 01/04/2015 del Tribunale di Roma;

visti gli atti, il provvedimento denunziato e il ricorso;

udita la relazione svolta dal componente Dr. Anna Petruzzellis;

udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dr. Aniello Roberto, che ha concluso per il rigetto del ricorso;

udito l'avv. (OMISSIS), che si e' riportato al ricorso.

RITENUTO IN FATTO

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