Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 14860 del 10 aprile 2015

ECLI:IT:CASS:2015:14860PEN

Massima

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Il reato di maltrattamenti in famiglia assorbe i delitti di percosse e minacce, anche gravi, ma non quello di lesioni, attesa la diversa obiettività giuridica dei reati. Pertanto, il concorso tra i reati di maltrattamenti in famiglia (art. 572 c.p.) e lesioni (artt. 582 e 585 c.p.) è configurabile, salvo i casi residuali in cui le lesioni costituiscano conseguenza non voluta dell'attività dell'autore del reato di maltrattamenti. Le dichiarazioni della persona offesa, se confermate da altri elementi di prova, possono fondare la responsabilità penale per il reato di maltrattamenti, non essendo necessaria la prova di un atteggiamento prevaricatorio con carattere di continuità e consapevolezza di cagionare uno stato lesivo del patrimonio morale e dell'integrità fisica e psichica della persona offesa. Il giudice di merito, nel valutare la personalità dell'imputato, può tenere conto dei suoi precedenti penali, senza che ciò integri un vizio di motivazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PAOLONI Giacomo - Presidente

Dott. CITTERIO Carlo - Consigliere

Dott. VILLONI O. - rel. Consigliere

Dott. BASSI A. - Consigliere

Dott. PATERNO' RADDUSA Benedet - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS), n. (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 2598/2014 Corte d'Appello di Roma del 26/03/2014;

esaminati gli atti e letti il ricorso ed il provvedimento decisorio impugnato;

sentito il PM in persona del sostituto PG, Dott. GERACI V., che ha concluso per il rigetto;

udita in camera di consiglio la relazione del consigliere, Dott. VILLONI Orlando.

RITENUTO IN FATTO

1. Con la sentenza impugnata, la Corte d'Appello di Roma ha confermato quell…

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