Cassazione penale Sez. I sentenza n. 37356 del 9 settembre 2014

ECLI:IT:CASS:2014:37356PEN

Massima

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La pericolosità sociale di un soggetto affetto da disturbo mentale può essere accertata dal giudice sulla base di una valutazione complessiva degli elementi probatori, senza che sia necessaria l'applicazione di una presunzione legale di pericolosità derivante dalla sola esistenza della patologia. Il giudice, nel valutare la necessità di mantenere una misura di sicurezza, deve tenere conto delle risultanze di apposite perizie e relazioni tecniche, senza essere vincolato a disporre ulteriori accertamenti peritali ove la difesa non ne abbia indicato specifiche ragioni di necessità. La valutazione della pericolosità sociale e la conseguente applicazione o proroga di una misura di sicurezza devono essere adeguatamente motivate, senza che sia sufficiente il mero rilievo della patologia mentale dell'interessato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SIOTTO ((omissis)) - Presidente

Dott. ZAMPETTI Umberto - Consigliere

Dott. NOVIK ((omissis)) - Consigliere

Dott. DI TOMASSI Mariastefania - Consigliere

Dott. LOCATELLI Giuseppe - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso l'ordinanza n. 679/2013 TRIB. SORVEGLIANZA di REGGIO CALABRIA, del 26/09/2013;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. LOCATELLI Giuseppe;

lette le conclusioni del PG Dott. ANIELLO Roberto che ha chiesto il rigetto del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

Con ordinanza del 4.7.2013 il Magistrato di sorveglianza di Reggio Calabria dichiarava non cessata la pericolosita' sociale di (OMISSIS) e dispone…

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