Cassazione penale Sez. II sentenza n. 45413 del 9 ottobre 2018

ECLI:IT:CASS:2018:45413PEN

Massima

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Il delitto di estorsione può essere integrato dalla condotta del datore di lavoro che, approfittando della situazione del mercato del lavoro a lui favorevole per la prevalenza dell'offerta sulla domanda, costringe i lavoratori, con la minaccia larvata di licenziamento, ad accettare la corresponsione di trattamenti retributivi deteriori e non adeguati alle prestazioni effettuate, in particolare consentendo loro di sottoscrivere buste paga attestanti il pagamento di somme maggiori rispetto a quelle effettivamente versate. Ciò in quanto la minaccia implicita di non procedere all'assunzione o di licenziare il lavoratore in caso di rifiuto di accettare condizioni salariali inferiori a quelle dovute, integra l'elemento costitutivo della minaccia previsto dalla fattispecie di cui all'art. 629 c.p., anche quando la condotta minacciata consista in un non facere, come il mancato perfezionamento del rapporto di lavoro o il licenziamento, purché tale condotta sia suscettibile di arrecare un danno ingiusto al soggetto passivo. La valutazione della rilevanza penale della minaccia deve essere effettuata tenendo conto del contesto fattuale e della concreta situazione di soggezione e sudditanza psicologica in cui versano i lavoratori nei confronti del datore di lavoro, in ragione dello squilibrio di forza contrattuale derivante dalla prevalenza dell'offerta di lavoro sulla domanda. Pertanto, la sottoscrizione di buste paga attestanti un trattamento retributivo superiore a quello effettivamente corrisposto, ottenuta mediante la prospettazione implicita o esplicita di conseguenze pregiudizievoli in caso di rifiuto, integra il delitto di estorsione, a prescindere dalla circostanza che il lavoratore abbia liberamente acconsentito a tale modalità di corresponsione dello stipendio all'atto dell'instaurazione del rapporto di lavoro.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CERVADORO Mirella - Presidente

Dott. DE SANTIS ((omissis)) - rel. Consigliere

Dott. BELTRANI Sergio - Consigliere

Dott. AIELLI Lucia - Consigliere

Dott. MONACO Marco M. - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), n. a (OMISSIS);
avverso la sentenza resa dalla Corte d'Appello di Palermo il 29/11/2017;
- Visti gli atti, la sentenza impugnata e il ricorso;
- Udita nell'udienza pubblica del 20/7/2018 la relazione fatta dal ((omissis));
- Udita la requisitoria del Sostituto Procuratore Generale, dott. ((omissis)), che ha concluso per l'accoglimento del secondo motivo e per la declaratoria d'inammissibilita' nel resto;
Udito il difensore dell'imputato che ha chi…

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