Il Tribunale Amministrativo Regionale, nell'esaminare il ricorso avverso l'ordinanza di demolizione e il diniego di accertamento di conformità, afferma che: 1. L'ordinanza di demolizione è legittima in quanto, a seguito di sopralluogo, sono stati accertati lavori abusivi consistenti nella realizzazione di un manufatto in muratura di nuova entità, con aumento plano-volumetrico, in zona vincolata, per i quali era necessario il permesso di costruire e non la semplice denuncia di inizio attività. L'onere di provare la preesistenza del manufatto grava sul privato, il quale non ha fornito idonei elementi probatori in tal senso. 2. La motivazione dell'ordinanza di demolizione è adeguata, essendo in re ipsa l'interesse pubblico alla rimozione degli abusi edilizi e ambientali, senza necessità di ulteriore specifica indicazione delle ragioni d'interesse pubblico. 3. Il diniego di accertamento di conformità è legittimo in quanto il manufatto realizzato ricade in zona sottoposta a vincoli paesaggistici e urbanistici, per i quali non è possibile l'autorizzazione paesaggistica postuma in presenza di aumenti plano-volumetrici. Il provvedimento di diniego ha natura vincolata, pertanto non era necessario il preavviso di rigetto ai sensi dell'art. 10-bis della L. 241/1990.