Cassazione penale Sez. II sentenza n. 21399 del 21 maggio 2009

ECLI:IT:CASS:2009:21399PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, nel valutare la sussistenza di gravi indizi di colpevolezza ai fini dell'applicazione di una misura cautelare, deve limitarsi a verificare la coerenza logica e l'esistenza della motivazione, senza poter procedere a una diversa valutazione del materiale probatorio. Le dichiarazioni accusatorie rese da un coimputato o da un collaboratore di giustizia, pur non avendo autonoma forza probante, possono integrare gravi indizi di colpevolezza ai sensi dell'art. 273 c.p.p., comma 1-bis, a condizione che siano sorrette da riscontri esterni individualizzanti, tali da conferirne attendibilità e credibilità, senza che sia necessaria la loro piena sovrapponibilità con altre prove. Tali riscontri possono consistere anche in altre chiamate in correità, purché non siano frutto di collusioni o reciproche influenze, nonché in elementi di natura tecnica o investigativa che confermino gli elementi essenziali del fatto attribuito all'indagato. Il giudice di merito, nel valutare la sussistenza di gravi indizi, deve operare un giudizio prognostico in termini di ragionevole e alta probabilità di colpevolezza, senza dover raggiungere la certezza processuale richiesta per la pronuncia di condanna.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PAGANO Filiberto - Presidente

Dott. PRESTIPINO Antonio - Consigliere

Dott. GALLO Domenico - Consigliere

Dott. CHINDEMI Domenico - Consigliere

Dott. RAGO Geppino - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) CA. DO. N. IL (OMESSO);

avverso ORDINANZA del 29/01/2009 TRIB. LIBERTA' di BARI;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. CHINDEMI DOMENICO;

sentite le conclusioni del P.G. Dr. Febbraro Giuseppe che conclude per il rigetto del ricorso.

OSSERVA

1. Il GIP del Tribunale di Bari, con ordinanza del 5/1/2007, rigettava la richiesta di custodia cautelare in carcere nei confronti di …

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