Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 21663 del 1 giugno 2007

ECLI:IT:CASS:2007:21663PEN

Massima

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Il giudice, nel procedimento di bilanciamento tra circostanze aggravanti e attenuanti, deve interpretare in modo rigoroso e restrittivo il divieto di prevalenza delle circostanze attenuanti sulle aggravanti previsto dall'art. 69, comma 4, c.p., come introdotto dalla L. n. 251/2005, circoscrivendolo alle sole circostanze inerenti la persona del colpevole e non anche a quelle relative al fatto, al fine di adeguare tale disposizione ai principi costituzionali, in particolare al finalismo rieducativo della pena di cui all'art. 27 Cost. Pertanto, qualora concorrano una circostanza attenuante ad effetto speciale, come quella prevista dall'art. 73, comma 5, del D.P.R. n. 309/1990, e una circostanza aggravante eterogenea, come la recidiva, il giudice è tenuto a effettuare il giudizio di comparazione ai sensi dell'art. 69 c.p. e può riconoscere la prevalenza della circostanza attenuante anche sulla recidiva, al fine di determinare la pena in modo proporzionato alla reale offensività del fatto.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SANSONE Luigi - Presidente

Dott. DE ROBERTO Giovanni - Consigliere

Dott. AGRO' ((omissis)) - Consigliere

Dott. ROTUNDO Vincenzo - Consigliere

Dott. FIDELBO Giorgio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

PROCURATORE GENERALE PRESSO LA CORTE DI APPELLO DI BRESCIA;

avverso la sentenza in data 6/9/06 del Tribunale di Brescia.

Visti gli atti, la sentenza impugnata ed il ricorso.

Udita la relazione fatta dal Consigliere, Dott. ((omissis)).

Lette le richieste del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale, Dott. GALATI Giovanni, che ha concluso per l'annullamento senza rinvio della sentenza impugnata.

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