Il rilascio del nulla osta al lavoro subordinato di cittadini extracomunitari, nell'ambito dei flussi d'ingresso programmati, è soggetto a revoca qualora, anche successivamente, emerga la mancanza dei requisiti prescritti dalla normativa, quali lo svolgimento dell'attività nei settori produttivi contemplati dal decreto-flussi. Tuttavia, in ossequio ai principi di collaborazione e buona fede che devono improntare i rapporti tra cittadini (anche stranieri) e pubblica amministrazione, ove il difetto del requisito sia rilevabile ictu oculi senza necessità di indagini approfondite, l'amministrazione deve concedere all'interessato un congruo termine per trovare un nuovo datore di lavoro idoneo, evitando così di pregiudicare definitivamente la sua posizione. Ciò in quanto il sistema dei flussi programmati non può essere eluso, ma neppure può condurre a risultati manifestamente irragionevoli o sproporzionati, in contrasto con i principi di correttezza e tutela dell'affidamento. Pertanto, la revoca del nulla osta, pur essendo legittima in linea di principio, deve essere modulata in modo da contemperare le esigenze di controllo e regolarità dei flussi con la tutela della posizione del singolo interessato, il quale non abbia colpevolmente contribuito alla carenza dei requisiti.