Cassazione penale Sez. II sentenza n. 21844 del 21 luglio 2020

ECLI:IT:CASS:2020:21844PEN

Massima

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Il possesso e l'esibizione di documenti di identità falsi, anche se realizzati da terzi, integrano il reato di cui all'art. 497-bis, comma 1, c.p., punibile con la pena minima prevista dalla norma, salvo il riconoscimento di eventuali circostanze attenuanti. Il giudice non può procedere a una riqualificazione giuridica del fatto diversa da quella contestata, dovendo limitarsi a giudicare sulla base dell'imputazione formulata dal pubblico ministero, senza poter integrare o modificare i termini dell'accusa. Il reato di ricettazione, ove non contestato, non può essere autonomamente valutato dal giudice, essendo precluso il suo esame in assenza di una specifica imputazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DIOTALLEVI Giovanni - Presidente

Dott. DI PAOLA Sergio - Consigliere

Dott. CIANFROCCA Pierluigi - Consigliere

Dott. AIELLI Lucia - Consigliere

Dott. COSCIONI Giuseppe - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
PROCURATORE GENERALE PRESSO CORTE D'APPELLO DI VENEZIA;
nel procedimento a carico di:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 07/10/2019 del TRIBUNALE di VENEZIA;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. GIUSEPPE COSCIONI;
lette le conclusioni del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Dr. COCOMELLO ASSUNTA, che ha chiesto l'annullamento della sentenza impugnata;
lette le concl…

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