Cassazione penale Sez. V sentenza n. 3813 del 1 febbraio 2021

ECLI:IT:CASS:2021:3813PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La valutazione della gravità indiziaria ai fini dell'applicazione di una misura cautelare personale deve essere effettuata dal giudice sulla base di un complessivo apprezzamento di tutti gli elementi probatori acquisiti, senza che possa essere censurata per vizi logici o di motivazione laddove risulti adeguatamente giustificata dal richiamo a fonti di prova attendibili e coerenti, quali le dichiarazioni di collaboratori di giustizia e le risultanze delle intercettazioni, anche laddove non vi siano ulteriori riscontri esterni. In particolare, le indicazioni di reità o correità rese nell'ambito di conversazioni intercettate, pur non dovendo essere necessariamente corroborate da altri elementi di prova, possono essere legittimamente valorizzate dal giudice ai fini della valutazione della gravità indiziaria, a condizione che siano adeguatamente motivate in relazione alla credibilità soggettiva e all'attendibilità oggettiva del dichiarante, nonché alla coerenza e plausibilità del contenuto delle dichiarazioni stesse, anche in relazione ad altri riscontri probatori. Inoltre, il giudice può legittimamente fondare la propria valutazione sulla prolungata influenza e vicinanza dell'indagato ad ambienti criminali, desumibile da elementi indiziari quali la partecipazione a riunioni con esponenti di spicco di organizzazioni mafiose, la conoscenza di dinamiche criminali e il coinvolgimento in attività estorsive, anche laddove non vi siano prove dirette del suo ruolo apicale all'interno dell'associazione. Tali elementi, debitamente motivati, possono integrare gravi indizi di colpevolezza ai fini dell'applicazione di misure cautelari personali, senza che la mancanza di riscontri esterni alle dichiarazioni accusatorie o la contestazione di singoli aspetti della motivazione possano inficiare la tenuta logico-argomentativa complessiva della decisione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SABEONE Gerardo - Presidente

Dott. SCARLINI Enrico V. S. - Consigliere

Dott. PISTORELLI Luca - Consigliere

Dott. CALASELICE Barbara - Consigliere

Dott. CAPUTO Angelo - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS) nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 21/05/2020 del TRIB. LIBERTA' di CATANZARO;
udita la relazione svolta dal Consigliere CAPUTO ANGELO.
Uditi in udienza camerale - giusta richiesta di discussione orale del Decreto Legge 28 ottobre 2020, n. 137, ex articolo 23, comma 8, convertito, con modificazioni, dalla L. 18 dicembre 2020, n. 176, avanzata dalla difesa del ricorrente - il Sostituto Procuratore generale della Repubblica presso questa Corte di cassazione PICARDI An…

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