Il delitto di associazione finalizzata al traffico di stupefacenti, di cui all'art. 74 del D.P.R. n. 309/1990, comma 1, è escluso dall'ambito di applicazione dell'indulto, ai sensi dell'art. 1, comma 2, lett. b) della Legge n. 241/2006, in quanto reato associativo, a prescindere dal riconoscimento della diminuente di cui al comma 6 della medesima disposizione, la quale rileva solo ai fini della determinazione della pena. Pertanto, il giudice della esecuzione deve rigettare la richiesta di applicazione del condono avanzata dal condannato per tale delitto, in quanto la natura associativa del reato, ritenuta nella fattispecie concreta, comporta l'esclusione del beneficio, in applicazione della previsione normativa che sottrae i reati di criminalità organizzata dall'ambito di operatività dell'indulto. L'interessato, in tali casi, deve attivare lo strumento specifico dell'opposizione al provvedimento del giudice della esecuzione, ai sensi degli artt. 672 e 667, comma 4, c.p.p., non essendo ammissibile il ricorso per cassazione avverso il diniego di applicazione del condono.