Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 30727 del 6 luglio 2018

ECLI:IT:CASS:2018:30727PEN

Massima

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Il pubblico ufficiale o l'incaricato di pubblico servizio che rivela notizie di ufficio che dovevano rimanere segrete, anche se non apprese per ragioni del proprio ufficio o servizio, integra il delitto di rivelazione di segreti di ufficio di cui all'art. 326 c.p., purché tali notizie siano funzionalmente collegate all'attività esercitata nell'ufficio in cui è incardinato l'agente e che lo stesso abbia l'obbligo di mantenere segrete, precludendone l'ulteriore diffusione. La fattispecie incriminatrice è integrata anche nell'ipotesi in cui il pubblico ufficiale o l'incaricato di pubblico servizio abbia carpito occasionalmente o abusivamente la notizia segreta, essendo del tutto irrilevanti le modalità di apprensione della stessa. Ai fini della configurabilità del reato, non è necessario individuare il soggetto che originariamente ha rivelato le notizie segrete, essendo sufficiente che l'imputato, rivestendo la qualità di pubblico ufficiale o incaricato di pubblico servizio, abbia effettivamente divulgato informazioni coperte dal segreto d'ufficio. Inoltre, il delitto di rivelazione di segreti di ufficio di cui all'art. 326 c.p. può essere integrato anche dalla rivelazione di notizie relative ad indagini in corso, ancorché l'agente non ne fosse direttamente a conoscenza per ragioni del proprio ufficio, purché tali notizie fossero funzionalmente collegate all'attività esercitata nell'ufficio in cui è incardinato e che lo stesso avesse l'obbligo di mantenere segrete.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PETRUZZELLIS Anna - Presidente

Dott. GIANESINI Maurizio - Consigliere

Dott. COSTANZO Angelo - Consigliere

Dott. COSTANTINI Antonio - Consigliere

Dott. D'ARCANGELO Fabriz - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 18/05/2017 della Corte di appello di Palermo;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;
udita la relazione svolta dal consigliere Dott. ((omissis));
udite le richieste del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dott.ssa DE MASELLIS Mariella, che ha concluso chiedendo la declaratoria di inammissibilita' del ricorso;
udito il difensore, avv. (OMISSIS), anche in sostituzione dell&#x…

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