Cassazione penale Sez. I sentenza n. 25178 del 5 giugno 2018

ECLI:IT:CASS:2018:25178PEN

Massima

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La confisca di prevenzione può essere disposta nei confronti di beni il cui valore risulti sproporzionato rispetto al reddito dichiarato e all'attività economica svolta dal proposto, quando tale sproporzione sia indice della provenienza illecita dei beni stessi, in particolare per il reimpiego di capitali di origine mafiosa. Il giudizio di pericolosità sociale del proposto, quale presupposto ineludibile della confisca, deve essere ancorato a un rigoroso accertamento temporale, essendo la misura ablativa riferita ai soli beni acquisiti in costanza di pericolosità. La valutazione di sproporzione tra reddito e patrimonio, nonché il giudizio di illecita provenienza dei beni, devono essere sorretti da una motivazione esaustiva e logicamente coerente, che dia conto dell'analisi della situazione economica e patrimoniale del soggetto e della sua famiglia, senza che possano essere censurati in sede di legittimità i meri contrasti interpretativi tra le argomentazioni difensive e quelle poste a fondamento del provvedimento. Il previo rigetto della richiesta di confisca, in assenza di nuovi elementi, non preclude la rinnovata valutazione della pericolosità e dei presupposti applicativi della misura, essendo il giudicato di prevenzione relativo allo stato degli atti.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MAZZEI Antonella P. - Presidente

Dott. FIORDALISI Domenico - Consigliere

Dott. SARACENO Rosa Anna - Consigliere

Dott. CENTOFANTI Francesc - rel. Consigliere

Dott. CENTONZE Alessandro - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso il decreto del 11/03/2016 della CORTE APPELLO di PALERMO;
sentita la relazione svolta dal Consigliere Dott. CENTOFANTI FRANCESCO;
lette le conclusioni del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale Dott.ssa LOY M. FRANCESCA, che ha chiesto dichiararsi inammissibili i ricorsi.
RITENUTO IN FATTO
1. Con il decreto in epigrafe - pronunciato nell'ambito di un procedimento di prevenzi…

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