Il provvedimento amministrativo che nega l'autorizzazione alla vendita non esclusiva di quotidiani e periodici è illegittimo se non sorretto da un'adeguata e pertinente istruttoria, la quale deve necessariamente valutare: 1) il potenziale bacino di utenza del punto vendita; 2) l'entità delle vendite nella zona urbanistico-commerciale di riferimento, con acquisizione di dati disaggregati e distinti per tipo di rivendita operante nella medesima zona; 3) l'esistenza e la dislocazione di punti vendita non esclusivi già autorizzati o in corso di istruttoria. L'Amministrazione è tenuta a rinnovare il procedimento e ad adottare un nuovo provvedimento alla luce di tali elementi di valutazione, in esecuzione del giudicato amministrativo che ha annullato il precedente diniego. Il principio di tempus regit actum, in base al quale l'Autorità deve applicare la normativa vigente al momento dell'adozione dell'atto, non può prevalere sulle specifiche indicazioni contenute nella pronuncia passata in giudicato, la cui integrale esecuzione costituisce un obbligo per l'Amministrazione. Inoltre, eventuali limiti relativi alle distanze tra esercizi simili, se aboliti da sopravvenute disposizioni normative, non possono essere legittimamente posti a fondamento del nuovo provvedimento.