Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 41329 del 22 novembre 2010

ECLI:IT:CASS:2010:41329PEN

Massima

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Il reato di falso ideologico commesso dal privato in sede di autocertificazione ai sensi del D.P.R. n. 445 del 2000, art. 46, è assorbito nel reato di indebita percezione di erogazioni pubbliche a danno dello Stato di cui all'art. 316-ter c.p., in quanto la falsità è strumentale e funzionale all'ottenimento dell'indebito vantaggio economico. Ciò vale anche quando la somma indebitamente percepita non supera la soglia minima prevista dal comma 2 dell'art. 316-ter c.p., integrando in tal caso una mera violazione amministrativa, in quanto rientra nelle valutazioni discrezionali del legislatore la scelta della natura e qualità delle risposte sanzionatorie a condotte antigiuridiche. Il reato di falso ideologico rimane autonomamente punibile solo quando la falsificazione preesiste all'utilizzo del documento falso e non costituisce auto-dichiarazione, non essendo in tal caso assorbita nel reato di indebita percezione di erogazioni pubbliche.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SERPICO Francesco - Presidente

Dott. GARRIBBA Tito - Consigliere

Dott. LANZA Luigi - Consigliere

Dott. CONTI Giovanni - Consigliere

Dott. FIDELBO Giorgio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Verona;

contro la sentenza del 20 novembre 2009 emessa dal G.i.p. del Tribunale di Verona, nel procedimento a carico di:

Ge. Lu. , nata a (OMESSO);

visti gli atti, la sentenza impugnata e il ricorso;

letta la richiesta del sostituto procuratore generale, dott. Eugenio Selvaggi, che ha concluso per il rigetto del ricorso;

sentita la relazione del consigliere dott. Giorgio Fidelbo.

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