Cassazione penale Sez. I sentenza n. 16798 del 20 aprile 2023

ECLI:IT:CASS:2023:16798PEN

Massima

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Il favoreggiamento dell'immigrazione clandestina, realizzato attraverso l'utilizzo di servizi internazionali di trasporto e di documenti contraffatti, alterati o illecitamente ottenuti, costituisce una modalità di commissione del reato che non offende alcun bene giuridico ulteriore rispetto a quello tutelato dalla fattispecie base, né rappresenta una condotta particolarmente insidiosa o tale da creare speciali difficoltà di accertamento. Pertanto, l'inasprimento sanzionatorio previsto per tale ipotesi aggravata, pari al quintuplo della pena detentiva minima e al triplo di quella massima previste per il reato base, risulta manifestamente sproporzionato e in contrasto con il principio di proporzionalità della pena, ricavabile dal combinato disposto degli articoli 3 e 27, comma 3, della Costituzione. Di conseguenza, la previsione dell'aggravante di cui all'articolo 12, comma 3, lettera d), del Testo Unico sull'immigrazione, nella parte in cui prevede un sensibile aumento di pena per il fatto commesso con l'utilizzo di servizi internazionali di trasporto e di documenti contraffatti, alterati o illecitamente ottenuti, deve essere dichiarata costituzionalmente illegittima. In tali casi, i fatti di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina ricadranno nella previsione normativa di cui al comma 1 dello stesso articolo 12, soggiacendo alla cornice sanzionatoria ivi prevista, salvo l'applicabilità di eventuali altre aggravanti.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MOGINI Stefano - Presidente

Dott. ROCCHI Giacomo - Consigliere

Dott. TALERICO Palma - Consigliere

Dott. CAPPUCCIO Daniele - Consigliere

Dott. TOSCANI Eva - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso la sentenza del 23/03/2021 della CORTE ASSISE APPELLO di VENEZIA;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere EVA TOSCANI;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale, CASELLA GIUSEPPINA, che ha concluso chiedendo il rigetto del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con la sentenza in preambolo la Corte di assise di appello di Venezia ha confermato quella del Giudice per le indagini…

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