Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 24472 del 12 giugno 2009

ECLI:IT:CASS:2009:24472PEN

Massima

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Il provvedimento cautelare personale, pur se revocato, legittima l'interesse dell'indagato all'impugnazione solo se questi manifesti in modo chiaro e univoco l'intenzione di avvalersi della pronuncia ai fini della richiesta di equa riparazione per ingiusta detenzione, non essendo sufficiente la mera astratta pretesa all'esattezza teorica del provvedimento. L'interesse all'impugnazione deve pertanto essere concreto ed attuale, non potendosi presumere automaticamente in ragione della mera possibilità di ottenere la riparazione, atteso che tale rimedio è tendenzialmente eccezionale e residuale, essendo escluso quando la limitazione della libertà personale sia stata sofferta anche in forza di altro titolo. Spetta pertanto all'indagato l'onere di rappresentare espressamente l'esistenza di tale interesse, anche con riferimento all'assenza di cause ostative alla riparazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SERPICO Francesco - Presidente

Dott. GRAMENDOLA Francesco P. - Consigliere

Dott. LANZA Luigi - Consigliere

Dott. CITTERIO Carlo - Consigliere

Dott. FIDELBO Giorgio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

Er. Fe. , nato ad (OMESSO);

contro l'ordinanza del 30 gennaio 2008 emessa dal Tribunale di Napoli;

visti gli atti, l'ordinanza impugnata e il ricorso;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. ((omissis));

udito il Pubblico Ministero, nella persona del Sostituto procuratore Generale Dott. ((omissis)), che ha chiesto l'inammissibilita' del ricorso per sopraggiunta carenza di interesse;

udit…

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