Cassazione penale Sez. V sentenza n. 1046 del 13 gennaio 2022

ECLI:IT:CASS:2022:1046PEN

Massima

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Il dolo generico, quale elemento soggettivo del reato di tentata violazione di domicilio, si configura quando la condotta dell'agente, valutata ex ante e in concreto, sia idonea a integrare l'offesa al bene giuridico tutelato, a prescindere dagli stati emotivi o dalle finalità soggettive dello stesso. Ai fini della determinazione della pena base per il delitto tentato, il giudice deve fare riferimento al minimo edittale previsto per il reato consumato, applicando successivamente la diminuente di cui all'art. 56 c.p. La mancata indicazione della misura della diminuente e il diniego del giudizio di prevalenza delle attenuanti generiche, in assenza di adeguata motivazione, integrano vizi della sentenza che ne comportano l'annullamento limitatamente alla determinazione del trattamento sanzionatorio.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BRUNO Paolo Antonio - Presidente

Dott. DE GREGORIO Eduardo - Consigliere

Dott. DE MARZO Giuseppe - Consigliere

Dott. TUDINO A. - rel. Consigliere

Dott. VENEGONI Andrea - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 10/10/2019 della CORTE APPELLO di CATANZARO;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. ALESSANDRINA TUDINO;
letta la requisitoria del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Dott. LORI PERLA, che ha concluso chiedendo emettersi declaratoria di inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con la sentenza impugnata del 10 ottobre 2019, la Corte d&…

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