Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 37957 del 1 ottobre 2012

ECLI:IT:CASS:2012:37957PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, nel confermare l'applicazione di misure di prevenzione personali e patrimoniali nei confronti di una persona indiziata di appartenenza mafiosa o ad essa assimilata ai sensi della legge n. 575 del 1965, art. 1, afferma che il giudizio di pericolosità sociale del proposto deve essere valutato con riferimento al momento attuale della decisione applicativa delle misure, anche se i comportamenti e le ragioni fondanti tale pericolosità siano apprezzati sulla base di condotte e vicende pregresse. Ciò in quanto le norme in materia di misure di prevenzione, informate ai principi concernenti le misure di sicurezza e non a quelli attinenti alle pene e alle condotte penalmente rilevanti, sono applicabili secondo il principio tempus regit actum, senza che possa invocarsi il canone di irretroattività della legge penale. Pertanto, la riconducibilità del soggetto proposto ad una delle categorie di pericolosità cui siano applicabili misure di prevenzione deve essere valutata alla luce della disciplina vigente al momento della decisione, anche se i comportamenti e le vicende posti a fondamento della pericolosità sociale siano antecedenti a modifiche normative che abbiano ampliato le fattispecie di pericolosità. Analogamente, la confisca di beni può essere disposta con riferimento a cespiti e ricchezze acquisiti in epoca precedente l'entrata in vigore di eventuali modifiche normative aventi carattere estensivo, in quanto la misura ablativa si correla funzionalmente a patrimoni sempre acquisiti negli anni precedenti. Il giudizio di legittimità sui provvedimenti in materia di prevenzione è limitato alla violazione di legge, senza possibilità di estendersi al controllo del percorso giustificativo della decisione, salvo il caso di totale mancanza di motivazione. Inoltre, l'eventuale carenza di connessione temporale tra l'acquisto di beni sproporzionati rispetto alle accertate risorse lecite e le condotte antigiuridiche fondanti la pericolosità sociale del proposto non assume decisivo rilievo ai fini della disposta confisca, non essendo essenziale il requisito della pertinenzialità delittuosa dei beni confiscabili.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. AGRO' Antonio - Presidente

Dott. PAOLONI Giacomo - Consigliere

Dott. CAPOZZI Angelo - Consigliere

Dott. DI SALVO Emanuele - Consigliere

Dott. DE AMICIS Gaetano - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS), nata a (OMISSIS);

avverso il decreto emesso in data 07/04/2011 dalla Corte di Appello di Napoli nel procedimento di prevenzione promosso nei suoi confronti;

esaminati gli atti, il ricorso e il provvedimento impugnato;

udita in camera di consiglio la relazione del Consigliere Dott. Giacomo Paoloni;

lette le richieste del Pubblico Ministero in persona del sostituto P.G. Dott. Izzo Gioacchino, che ha concluso per il riget…

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