Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 14429 del 11 maggio 2020

ECLI:IT:CASS:2020:14429PEN

Massima

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Il pericolo di reiterazione del reato, quale presupposto per l'applicazione di una misura cautelare personale, deve essere valutato dal giudice sulla base di elementi concreti e specifici, che dimostrino la concreta e attuale pericolosità sociale dell'indagato, senza poter desumere tale pericolo da meri dati astratti o da circostanze non direttamente rilevanti per il caso in esame. Tuttavia, il giudice non è tenuto a riesaminare ex novo la sussistenza dei presupposti cautelari già accertati in precedenti provvedimenti, salvo che l'indagato non alleghi fatti nuovi e sopravvenuti idonei a incidere sulla valutazione del pericolo di recidiva. In tal caso, il giudice deve motivare in modo adeguato il perdurare o meno delle esigenze cautelari, tenendo conto di tutti gli elementi rilevanti, anche di quelli parzialmente modificatisi, senza dover necessariamente accogliere la richiesta di sostituzione della misura con una meno afflittiva, ove ritenga comunque sussistente il pericolo di reiterazione del reato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DI STEFANO Pierluigi - Presidente

Dott. CALVANESE Ersilia - rel. Consigliere

Dott. AMOROSO Riccardo - Consigliere

Dott. BASSI Alessandra - Consigliere

Dott. ROSATI Martino - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la ordinanza del 24/10/2019 del Tribunale di Milano;
visti gli atti, il provvedimento denunziato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal consigliere Ersilia Calvanese;
udite le richieste del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Picardi Antonietta, che ha concluso chiedendo il rigetto del ricorso: udito il difensore, avv. (OMISSIS), che ha concluso chiedendo l'accoglimento dei motivi di ricorso.
RITENUTO IN FATTO<…

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