Cassazione penale Sez. V sentenza n. 6507 del 17 febbraio 2016

ECLI:IT:CASS:2016:6507PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: Nelle procedure di prevenzione patrimoniale, il sindacato di legittimità della Corte di Cassazione è limitato alla sola verifica della violazione di legge, non essendo ammissibile il vizio di motivazione ai sensi dell'art. 606 c.p.p., comma 1, lett. e). Il controllo del provvedimento si sostanzia nella verifica della rispondenza degli elementi esaminati ai parametri legali imposti per l'applicazione delle singole misure di prevenzione, in assenza della quale ricorre la violazione di legge per motivazione apparente. Pertanto, il giudice di legittimità non può sindacare nel merito le valutazioni compiute dal giudice di merito in ordine alla ricostruzione della capacità reddituale e patrimoniale del soggetto sottoposto a misura di prevenzione, essendo precluso un controllo sull'iter logico-argomentativo seguito dal giudice di appello, salvo che non emerga un difetto di motivazione in senso stretto. La limitazione del sindacato di legittimità in materia di misure di prevenzione è stata riconosciuta dalla Corte Costituzionale come non irragionevole, in ragione delle peculiarità del relativo procedimento sia sul piano del rito che su quello sostanziale.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SAVANI Piero - Presidente

Dott. VESSICHELLI Maria - Consigliere

Dott. MICHELI P. - rel. Consigliere

Dott. PISTORELLI Luca - Consigliere

Dott. DEMARCHI ALBENGO Paolo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso il decreto emesso dalla Corte di appello di Palermo il 09/10/2013;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. MICHELI Paolo;
lette le conclusioni del Procuratore generale presso questa Corte, nella persona del Dott. IZZO Gioacchino, che ha richiesto dichiararsi l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. La Corte di appello di Palermo, con i…

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