Cassazione penale Sez. I sentenza n. 5724 del 5 febbraio 2013

ECLI:IT:CASS:2013:5724PEN

Massima

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La configurazione del delitto di partecipazione ad associazione con finalità di terrorismo e di eversione dell'ordine democratico, di cui all'art. 270-bis c.p., richiede la prova dell'esistenza di un programma, attuale, concreto e condiviso dai partecipanti, di compimento di atti di violenza a fini di terrorismo o di eversione dell'ordine democratico contro obiettivi rappresentati da persone ricoprenti cariche politiche o amministrative o istituzioni pubbliche o private, in modo da condizionarne il funzionamento, nonché di una struttura organizzativa stabile e permanente, seppure rudimentale e non sofisticata, che possieda la capacità di tradurre in realtà quel programma. La prova della partecipazione individuale a tale associazione non può essere desunta dal solo riferimento all'adesione ideale al programma criminale, dalla comunanza di pensiero ed aspirazioni, ma occorre dimostrare l'effettivo inserimento nella struttura organizzata, desumibile da condotte univocamente evocative e sintomatiche, consistenti nello svolgimento di attività preparatorie per l'esecuzione del programma e nell'assunzione di un ruolo concreto nell'organigramma criminale. Inoltre, l'elemento soggettivo richiesto dalla fattispecie è il dolo specifico, inteso come consapevolezza e volontà della partecipazione ad un organismo votato al compimento di atti aggressivi e violenti per finalità di terrorismo o eversione dell'ordinamento statuale. Quanto alle esigenze cautelari, la presunzione relativa di sussistenza delle stesse, imposta dall'art. 275, comma 3, c.p.p. in relazione al titolo del reato di cui all'art. 270-bis c.p., può essere superata solo in presenza di elementi concreti e specifici che dimostrino l'assenza di pericolo di recidiva, non essendo sufficiente la mera mancanza di contatti documentati tra gli associati nel periodo antecedente all'applicazione della misura cautelare.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BARDOVAGNI Paolo - Presidente

Dott. VECCHIO Massimo - Consigliere

Dott. ROCCHI Giacomo - Consigliere

Dott. BONI Monica - rel. Consigliere

Dott. SANTALUCIA Giuseppe - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) (OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso l'ordinanza n. 353/2012 TRIB. LIBERTA' di PERUGIA, del 30/06/2012;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. MONICA BONI;

sentite le conclusioni del PG Dott. MONTAGNA Alfredo il quale ha chiesto il rigetto del ricorso;

udito il difensore avv.to (OMISSIS) il quale insiste nel ricorso.

RITENUTO IN FATTO

1. Con ordinanza in data 30 giugno 2012 il Tribunale di Perugia, costituito ai sensi dell'art…

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