Cassazione penale Sez. I sentenza n. 36045 del 20 agosto 2014

ECLI:IT:CASS:2014:36045PEN

Massima

Massima ufficiale
Il diritto di critica si concretizza in un giudizio valutativo che postula l'esistenza del fatto assunto ad oggetto o spunto del discorso critico ed una forma espositiva non ingiustificatamente sovrabbondante rispetto al concetto da esprimere, e, conseguentemente, esclude la punibilità di coloriture ed iperboli, toni aspri o polemici, linguaggio figurato o gergale, purchè tali modalità espressive siano proporzionate e funzionali all'opinione o alla protesta, in considerazione degli interessi e dei valori che si ritengono compromessi. (Fattispecie in cui la Corte ha escluso la configurabilità del reato di diffamazione militare aggravata nei confronti di un agente della finanza, il quale aveva denunciato su un sito "internet", comportamenti violenti e persecutori dei suoi superiori nell'amministrazione della disciplina militare, usando espressioni quali "angherie", "Ghestapo salentina" "stato di terrore").

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DI TOMASSI M. S. - rel. Presidente

Dott. CAVALLO Aldo - Consigliere

Dott. BARBARISI Maurizio - Consigliere

Dott. LA POSTA Lucia - Consigliere

Dott. BONI Monica - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS), nato a (OMISSIS);

avverso la sentenza emessa in data 19.11.2013 dalla Corte militare di appello;

parte civile: (OMISSIS);

Visti gli atti, il provvedimento denunziato, il ricorso;

udita la relazione svolta dal consigliere M. Stefania Di Tomassi;

udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale militare FLAMINI Luigi Maria, che ha concluso chiedendo il rigetto del ricorso per la diffamazione nei confronti di (OMISSIS); l'ann…

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