Cassazione penale Sez. III sentenza n. 44926 del 29 ottobre 2014

ECLI:IT:CASS:2014:44926PEN

Massima

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Il reato di detenzione per la vendita di prodotti alimentari contaminati da parassiti si perfeziona con la sola preparazione e distribuzione per il consumo del prodotto, a prescindere dall'effettiva messa in vendita, in quanto il bene giuridico tutelato è la salute pubblica. Pertanto, il responsabile dell'autocontrollo di un'impresa alimentare che abbia rilevato la presenza di parassiti in un prodotto ittico, ma non ne abbia impedito la distribuzione per il consumo, risponde penalmente ai sensi della Legge n. 283 del 1962, articolo 5, comma 1, anche qualora il prodotto non sia stato ancora materialmente posto in vendita al momento dell'intervento delle autorità competenti. La mancata corrispondenza tra la contestazione e l'accertamento del fatto all'esito del giudizio non determina un vizio della sentenza, purché l'imputato sia stato posto in condizione di difendersi adeguatamente rispetto alla condotta effettivamente addebitatagli. Inoltre, la mancata espressa revoca di un precedente decreto penale opposto dall'imputato è sanata dalla pronuncia di una sentenza di condanna, essendo incompatibile la contemporanea esistenza di due titoli di condanna.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FIALE Aldo - Presidente

Dott. GRILLO Renato - rel. Consigliere

Dott. GAZZARA Santi - Consigliere

Dott. ACETO Aldo - Consigliere

Dott. GENTILI Andrea - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS), nato a (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 1923/13 del Tribunale di Torino del 17 aprile 2013;

letti gli atti di causa, la sentenza impugnata e il ricorso introduttivo;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. Andrea GENTILI;

sentito il PM, in persona del Sostituto Procuratore generale Dott. SPINACI Sante, quale ha concluso chiedendo il rigetto del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

Il Tribunale di Torino, con sentenza del 17 aprile 2013, ha condannato (OMIS…

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