Cassazione penale Sez. V sentenza n. 42085 del 14 novembre 2007

ECLI:IT:CASS:2007:42085PEN

Massima

Massima ufficiale
In tema di diffamazione a mezzo stampa, ai fini della responsabilità del giornalista che abbia pubblicato un esposto-denuncia presentato alla Procura della Repubblica — con il quale si accusino alcuni magistrati del Pubblico Ministero di indagare allo scopo di screditare un personaggio politico — occorre accertare se detto giornalista abbia assunto la prospettiva del terzo osservatore dei fatti, agendo per conto del pubblico dei suoi lettori, ovvero sia solo un dissimulato coautore della dichiarazione diffamatoria, che agisca contro il diffamato, posto che in quest'ultimo caso, in applicazione dell'art. 110 c.p., è configurabile a suo carico il concorso nel delitto di diffamazione per avere diffuso l'altrui testo diffamatorio, contribuendo in misura determinante alla consumazione del delitto in questione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FAZZIOLI Edoardo - Presidente

Dott. FEDERICO Raffaello - Consigliere

Dott. ROTELLA Mario - Consigliere

Dott. NAPPI Aniello - Consigliere

Dott. DIDONE Antonio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

Parti civili Di. Pi. An., Is. Da., Di. Ar. Ch. Be., in proc. pen. a carico di:

Pa. Pa. An., n. a (OMESSO);

Be. Fr., n. a (OMESSO);

avverso la sentenza della Corte d'appello di Brescia depositata l'11 aprile 2006;

Sentita la relazione svolta dal Consigliere Dott. Aniello Nappi;

Udite le conclusioni del P.M. Dott. FEBBRARO Giuseppe che ha chiesto il rigetto dei ricorsi;

Udit…

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