Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 38799 del 23 settembre 2014

ECLI:IT:CASS:2014:38799PEN

Massima

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Il reato associativo aggravato dalla finalità di agevolare l'attività di un'associazione mafiosa, di cui all'art. 7 della Legge n. 203 del 1991, sussiste quando l'indagato, pur non essendo formalmente affiliato al sodalizio mafioso, svolga un'attività criminale in stabile collegamento con esso, consapevole di agire per agevolare le sue finalità illecite, attraverso il compimento di reati-satellite, che consentano al clan di mantenere il controllo diretto sui traffici illeciti e di appropriarsi dei relativi proventi. Tale consapevolezza può desumersi dalla frequenza dei contatti diretti tra l'indagato e gli esponenti di vertice del clan mafioso, dalla continuità dei rapporti tra di essi, dall'assistenza economica prestata dal clan all'indagato in situazioni di difficoltà, nonché dalla pronta ottemperanza di quest'ultimo alle convocazioni dei referenti del sodalizio, che si assicurano il ruolo di garanti nell'esazione dei pagamenti nell'ambito delle operazioni commerciali illecite. In tali casi, la presunzione relativa di adeguatezza della misura cautelare detentiva, prevista per i reati aggravati dalla finalità di cui all'art. 7 della Legge n. 203 del 1991, può essere superata solo in presenza di elementi concreti, specifici e univoci, idonei a dimostrare l'insussistenza di esigenze cautelari o la possibilità di soddisfarle con misure meno afflittive, in grado di assicurare l'allontanamento dell'indagato dal contesto delinquenziale.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DI VIRGINIO Adolfo - Presidente

Dott. PAOLONI Giacomo - Consigliere

Dott. CAPOZZI Angelo - Consigliere

Dott. DI SALVO Emanuel - rel. Consigliere

Dott. APRILE Ercole - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso l'ordinanza n. 700/2014 TRIB. LIBERTA' di NAPOLI, del 10/02/2014;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. EMANUELE DI SALVO;

sentite le conclusioni del PG Dott. CANEVELLI Paolo per il rigetto.

RITENUTO IN FATTO

1. (OMISSIS) ricorre per cassazione avverso l'ordinanza del Tribunale del riesame di Napoli, in data 10-2-2014, che ha confermato l'ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gi…

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