La giurisdizione in materia di controversie relative a tributi, contributi previdenziali, sanzioni amministrative e accessori è ripartita tra il giudice tributario e il giudice ordinario in base alla natura della pretesa dedotta in giudizio. Le domande concernenti atti riferibili a imposte sui redditi e tasse automobilistiche rientrano nella giurisdizione del giudice tributario, mentre quelle relative a contributi previdenziali, sanzioni per violazioni del codice della strada e sanzioni amministrative ex lege n. 283/1962 sono devolute alla cognizione del giudice ordinario. Il giudice amministrativo è privo di giurisdizione su tali controversie, le quali devono essere proposte dinanzi ai giudici competenti secondo le modalità previste dall'art. 11 del d.lgs. n. 104/2010. La ripartizione della giurisdizione è determinata dalla natura sostanziale del rapporto dedotto in giudizio, a prescindere dalla forma di manifestazione della volontà impositiva della pubblica amministrazione, ivi compreso il silenzio serbato sull'istanza di autotutela.