La variante urbanistica semplificata approvata dal Consiglio comunale per la realizzazione di opere pubbliche finalizzate a garantire il libero accesso ai tratti di litorale non oggetto di concessione demaniale è legittima, anche se adottata prima dell'approvazione del nuovo strumento urbanistico generale, in quanto l'art. 19, comma 2, del d.P.R. n. 327/2001 prevede che l'approvazione del progetto definitivo da parte del Consiglio comunale costituisce adozione della variante allo strumento urbanistico, mentre l'art. 12, comma 3, della l.r. n. 3/2005 dispensa dall'obbligo di approvazione regionale tali varianti urbanistiche. La mancata sottoscrizione di un atto di obbligo da parte del concessionario demaniale, che si era impegnato a garantire l'accesso libero e gratuito al mare, legittima l'Amministrazione comunale a procedere all'esproprio delle aree necessarie per realizzare i varchi di accesso, anche in assenza di una aspettativa qualificata del privato proprietario, in quanto le scelte di pianificazione urbanistica sono connotate da ampia discrezionalità e la semplice autorizzazione edilizia non crea automaticamente posizioni differenziate tutelabili. L'Amministrazione, nel perseguire l'interesse pubblico all'accessibilità delle spiagge, ha correttamente valutato tutte le circostanze del caso, ricercando soluzioni alternative prima di procedere all'esproprio.