Il termine di impugnazione della graduatoria definitiva per l'assegnazione di alloggi di edilizia residenziale pubblica decorre dalla pubblicazione della graduatoria all'albo pretorio o dalla comunicazione individuale della posizione in graduatoria, a seconda di quanto previsto dalla normativa applicabile, e non può essere spostato dalla successiva conoscenza di eventuali irregolarità interne al procedimento, come l'errata attribuzione del punteggio da parte della commissione giudicatrice. La graduatoria costituisce l'atto conclusivo del procedimento e l'atto lesivo impugnabile, mentre gli atti intermedi, come i verbali della commissione, possono essere fatti valere nell'ambito dell'impugnazione della graduatoria, ma non incidono sul termine di decadenza per l'impugnazione. Il rispetto del termine di impugnazione è essenziale per garantire la certezza delle posizioni giuridiche e la stabilità degli atti amministrativi, anche in considerazione della rilevanza sociale dell'assegnazione degli alloggi di edilizia residenziale pubblica. L'individuazione del dies a quo per l'impugnazione deve pertanto avvenire in modo rigoroso, sulla base della normativa applicabile, senza possibilità di deroghe o interpretazioni estensive fondate sulla conoscenza di singoli atti intermedi del procedimento.