Cassazione penale Sez. I sentenza n. 25188 del 17 giugno 2009

ECLI:IT:CASS:2009:25188PEN

Massima

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Il reato di ricettazione può essere configurato anche in assenza dell'accertamento giudiziale dei reati fine della associazione mafiosa, essendo sufficiente la prova della provenienza illecita delle somme percepite dagli associati, desumibile dalla documentazione sequestrata che attesti l'acquisizione della provvista da attività estorsive, di gioco d'azzardo e di riciclaggio, nonché la corresponsione di stipendi agli affiliati, a prescindere dalla specifica individuazione di tutti gli elementi costitutivi del reato presupposto. Infatti, l'associazione di tipo mafioso si distingue dalla comune associazione per delinquere anche per il fatto che essa non è necessariamente diretta alla commissione di delitti, ma può avere come scopo il perseguimento di profitti e vantaggi ingiusti attraverso l'utilizzo del metodo mafioso, senza che sia necessaria la prova di specifici reati fine. Pertanto, il reato di ricettazione è configurabile nei confronti dei soggetti incardinati nel sodalizio criminoso che percepiscano in modo continuativo stipendi o altre utilità provenienti dalle attività illecite del clan, in quanto consapevoli della loro provenienza delittuosa. La prova della corresponsione degli stipendi agli associati può risultare, oltre che dalla documentazione sequestrata, anche dalle convergenti dichiarazioni di attendibili collaboratori di giustizia.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SIOTTO Maria Cristin - Presidente

Dott. CORRADINI Grazia - Consigliere

Dott. CAVALLO Aldo - Consigliere

Dott. BRICCHETTI Renato - Consigliere

Dott. PIRACCINI Paola - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) RE. ST. N. IL (OMESSO);

avverso ORDINANZA del 17/10/2008 TRIB. LIBERTA' di NAPOLI;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. CAVALLO ALDO;

sentite le conclusioni del P.G. Dr. MARTUSCIELLO Vittorio, il quale ha chiesto l'accoglimento del ricorso;

sentito il difensore Avv. Reccia Alfonso il quale ha chiesto l'accoglimento del ricorso.

CONSIDERATO IN FATTO E IN DIRITTO

1. Con ordinanza in d…

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