Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 43600 del 23 novembre 2007

ECLI:IT:CASS:2007:43600PEN

Massima

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Il vizio di mente, ai fini dell'esclusione o della diminuzione della responsabilità penale, deve essere collegato a un disturbo mentale o a uno stato patologico che alteri i processi intellettivi o della volontà, in modo da annullare o scemare grandemente la capacità di intendere e di volere. La mera sindrome da astinenza derivante dall'assunzione non cronica di sostanze stupefacenti, non essendo espressione di un vero e proprio stato patologico, non può essere riconosciuta come causa di vizio parziale di mente, non determinando un indebolimento dei freni inibitori tale da escludere o scemare la capacità di comprendere la realtà in cui l'agente opera e di autodeterminarsi liberamente. Pertanto, l'intossicazione non cronica da stupefacenti non integra una causa di esclusione o diminuzione della imputabilità penale, dovendosi in tali casi ritenere che la presunzione di sopravvivenza della capacità di intendere e di volere non possa non estendersi anche alla possibilità di percezione e di rappresentazione della realtà in cui l'agente opera.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. AMBROSINI Giangiulio - Presidente

Dott. OLIVA Bruno - Consigliere

Dott. AGRO' Antonio S. - Consigliere

Dott. MANNINO Saverio - Consigliere

Dott. DOGLIOTTI Massimo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

Le. Pi. Ip.;

contro la sentenza in data 22.2.06 della Corte di appello di Catanzaro.

Letti gli atti e il provvedimento impugnato.

Udita la relazione del Cons. Dott. ((omissis)).

Sentito il Procuratore Generale, Dott. G. Viglietta, che ha chiesto la dichiarazione d'inammissibilita' del ricorso.

Udito il difensore, avv.to Fusaro N., che si e' riportato ai motivi, chiedendo…

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