Consiglio di Stato sentenza n. 1181 del 2019

ECLI:IT:CDS:2019:1181SENT

Massima

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Il Comune può legittimamente annullare in autotutela i titoli edilizi (permessi di costruire in sanatoria e denunce di inizio attività) rilasciati per interventi edilizi abusivi, qualora accerti la sussistenza di una falsa rappresentazione dei fatti da parte del privato, anche in relazione al rispetto dei limiti dimensionali e volumetrici previsti dalla normativa urbanistica. L'annullamento in autotutela non richiede una specifica e approfondita motivazione in ordine all'interesse pubblico, essendo sufficiente la mera constatazione dell'illegittimità dell'atto. La presentazione di distinte istanze di condono edilizio per interventi edilizi che costituiscono un unico complesso immobiliare, al fine di far rientrare gli abusi nei limiti di condonabilità, integra una falsa rappresentazione dei fatti che legittima l'annullamento dei relativi titoli. Inoltre, la realizzazione di opere in contrasto con il vincolo di inedificabilità assoluta derivante dalla collocazione dell'area in fascia di rispetto stradale comporta l'insanabilità degli abusi ai sensi della normativa sul condono edilizio, a prescindere dalla presenza di altre costruzioni. Infine, la qualificazione di opere come pertinenziali non è sufficiente a escludere l'applicazione della disciplina regionale sugli ampliamenti condonabili, qualora le stesse non rispettino i requisiti dimensionali previsti dalla giurisprudenza.

Sentenza completa

Pubblicato il 20/02/2019

N. 01181/2019REG.PROV.COLL.

N. 01249/2017 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Consiglio di Stato

in sede giurisdizionale (Sezione Quarta)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 1249 del 2017, proposto dalla Edilvil S.a.s. di F. Villanova & C., in persona del legale rappresentante
pro tempore
, rappresentato e difeso dall'avvocato ((omissis)), con domicilio eletto presso lo studio dell’avvocato ((omissis)) in Roma, via Cicerone n. 44;

contro

il Comune di Carugate, in persona del Sindaco in carica, rappresentato e difeso dall'avvocato ((omissis)), con domicilio eletto presso il suo studio in Roma, via di Ripetta n. 142;

per la riforma

della sentenza del Tribunale amministrativo regionale per la Lombardia (Sezione Seconda) n. 1435/2016, resa tra le parti;

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